Riconoscere i nei mercoledì 16 ottobre 2013
Riconoscere i nei è importante soprattutto se questi cambiano aspetto. I nei sono, comunque, manifestazioni cutanee causate da alterazioni della pelle, che compaiono già dopo la nascita, a poche settimane di vita o anche negli anni successivi e si stabilizzano durante l’adolescenza.
Sono per lo più lesioni benigne, che si presentano come macchie della pelle causate dall’accumulo di melanociti, le cellule addette alla produzione di melanina, il pigmento che ci protegge dall’abbronzatura. In estate quando prendiamo il sole vanno protetti con creme apposite.
I nei possono presentarsi pigmentati, non pigmentati, in rilievo o di dimensioni diverse.
Il pericolo è dato quando un neo
cambia forma o colore e si trasforma da benigno in maligno, dando luogo ad un melanoma, cioè la forma tumorale molto aggressiva che porta gravi conseguenze.
In questi casi è di aiuto una visita fatta da un dermatologo che controllerà anche i nei più nascosti, come quelli nascosti dalla peluria o quelli che si trovano sul cuoi capelluto.
La visita dermatologica, va fatta una volta all’anno, soprattutto se c’è familiarità per il melanoma.
Il dermatologo procederà alla mappatura dei nei più pericolosi e li sottoporrà ad un ingrandimento mediante l’applicazione di una telecamera ad alta definizione, avente una luce polarizzata, che riesce ad ingrandirli di ben 50 volte.
E’ importante riconoscere i nei e la loro relativa posizione. Infatti ci sono i “
nei di Miescher”, che appaiono frequentemente sul volto ed hanno il colore della cute stessa. Crescono assumendo una forma a cupola, sono benigni e non degenerano quasi mai.
I “nei di Unna” sono benigni ed appaiono solitamente sul tronco, sull’addome, sulla schiena, crescono verso l’esterno assumendo la forma di una mora.
Poi ci sono i “nei di Clark”, macchiette scure e tonde presenti un po’ ovunque sulla pelle; diversi sono i “
nei di Clark atipici”, aventi un diametro superiore di 6 mm, colore non omogeneo e bordi irregolari. Questi compaiono sul tronco e sugli arti e possono diventare un melanoma.
Alcuni nei compaiono in periodi ben precisi della vita come i “nei di Spitz”, la loro comparsa avviene nell’infanzia e nell’adolescenza. Crescono velocemente, per questo motivo possono evolversi in maligni; hanno un colore scuro ma di solito sono benigni.
Sempre, durante l’adolescenza, fanno la loro comparsa i “nei di Sutton”, appaiono circondati da un’ anello bianco di vitiligine che col tempo si scolora, si rimpicciolisce e scompare. Non sono pericolosi.
In età adulta possono comparire i “nei di Reed”, appaiono sugli arti e sono caratterizzati da una crescita molto rapida, pericolosa, ed hanno un colore molto scuro.
La regola del controllo dei nei è quella dei
parametri ABCDE. La A sta per asimmetria; cioè creando una linea immaginaria, dividiamo il neo in 2 parti, se il neo è sano avremo un’immagine speculare. Se, invece, è maligno risulteranno delle discrepanze tra le 2 porzioni.
La B sta per i bordi, saranno definiti se è sano mentre sono discontinue come una cartina geografica se è maligno. La C sta per colore, se il neo è benigno avrà un colore uniforme sul caffèlatte intenso; se il neo è maligno apparirà nero o rossastro.
La D indica le dimensioni, che non devono superare i 6 mm.
La E, invece, sta per l’evoluzione che il neo subisce passando dallo stato benigno a quello maligno; di solito l’evoluzione anomala
avviene in poco tempo.
Riconoscere i nei è importante per combattere in tempo il melanoma, che oggi è trattato con l’intervento chirurgico, seguito dalla biopsia dei gangli linfatici.
Attraverso la biopsia si scoprirà se il tumore si è espanso ai nodi più vicini o se bisogna estrarre quei gangli. Successivamente seguirà la chemioterapia o la radioterapia.
Riconoscere i nei e prevenire le loro evoluzioni è l’unica arma a nostra disposizione! © RIPRODUZIONE RISERVATA
Valentina Loconte - vedi tutti gli articoli di
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